FUTURISMO 1909-2009 - VELOCITA'+ARTE+AZIONE
MILANO PALAZZO REALE, 6 FEBBRAIO - 7 GIUGNO 2009

10. Paroliberismo, Fotografia e Cinema

Le “parole in libertà” sono uno degli aspetti forse più conosciuti del movimento futurista. “Bisogna distruggere la sintassi” tuona infatti Marinetti.
A ciò si accompagna una rivoluzione tipografica: il rifiuto dell’“armonia tipografica”, l’uso di inchiostri e caratteri differenti portano alla creazione di pagine “tipograficamente pittoriche”; mentre il libro diventa un “oggetto”, con le legature a bulloni o i fogli stampati su latta smaltata.
L’espressione più tipica del futurismo in campo fotografico è il fotodinamismo. Formulato nel 1911 a Roma dai fratelli Bragaglia, il fotodinamismo rappresenta il movimento come sintesi tra percezione ed emozione.
Alcuni esempi di “fotoperformance”, di cui sono autori Balla e Depero, completano la rassegna sulla fotografia futurista.
In conclusione, una sala di proiezione accoglie un montaggio di film futuristi, che da un lato traducono in immagini le sperimentazioni sul movimento e sulla luce, e dall’altro restituiscono una viva testimonianza della vita nelle città e nei luoghi di lavoro nei primi anni del secolo.

FILIPPO TOMMASO MARINETTI, Parole in libertà – Irredentismo, 1914
Inchiostro, pastello, collage su carta; 21,8x27,8 cm
Lugano, collezione privata

 

UMBERTO BOCCIONI, Io Noi, 1905-1907
Stampa originale, 9 x 13,5 cm
Milano, collezione privata

 

Fotogramma del film "Impressioni di vita n° 1: ritmi di stazione", Istituto Nazionale Luce, Roma, 1933
Regia di Corrado D'Errico
Roma, Archivio Storico Istituto Luce