FUTURISMO 1909-2009 - VELOCITA'+ARTE+AZIONE

MILANO PALAZZO REALE, 6 FEBBRAIO - 7 GIUGNO 2009

1. Prima del futurismo

La mostra si apre con una panoramica sulla cultura visiva lombarda di fine Ottocento. Ecco allora il Simbolismo notturno e visionario, di segno “nordico”, di Alberto Martini, Romolo Romani e Luigi Russolo e, insieme, la scultura di Medardo Rosso, creatore di forme smaterializzate dalla luce. E ancora, il Simbolismo di segno più mistico di Gaetano Previati, ma anche l’arte impegnata nel sociale di Pellizza da Volpedo. Già in questa sezione d’avvio entrano in scena i cinque firmatari dei manifesti pittorici futuristi del 1910: Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini, tutti legati in quegli anni al Divisionismo, nelle sue diverse declinazioni: perché, come scrissero essi stessi: “Non può sussistere pittura senza divisionismo”.

LUIGI RUSSOLO, Autoritratto con teschi, 1909

Olio su tela; 67x50 cm

Milano, Civiche Raccolte d’Arte, Museo del Novecento

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GIOVANNI SEGNATINI, Ritorno al paese natio, 1895 

Olio su tela; 60x125 cm - Milano, Galleria d’Arte Moderna

 

MEDARDO ROSSO, La portinaia, 1883 c.a

Cera; 38,5x34,5x21 cm - Milano, Galleria d’Arte Moderna

© Foto Oscar Ferrari